MEDUSE è la storia di una ribellione; da un’infanzia vissuta distesa in un baule, tra muffa, polvere, brandelli e oggetti di scarto, “catalogando pensieri di morte”, la giovane donna, di cui si tace il nome, viene iniziata alla vita adulta, complice la madre. Si adatta a recitare una parte, quella della massaia, consacrata al matrimonio. MEDUSE è una ricerca in un reale che non ha proprio la forma di una felice promessa d’amore.
C’era una volta una bambina polverosa e sonnolenta: è tempo di raccontare ancora questa favola.
Il romanzo di Paola Masino (Pisa 1908 – Roma 1989) Nascita e morte della massaia, farà da traccia alla ricerca. Il libro scritto tra il 1938 e il 1940 è stato definito da Masino stessa il “libro maledetto”: censurato dal fascismo, bruciato nello stabilimento Bompiani, colpito da un bombardamento. Nel ’45 finalmente vede la luce. Con una scrittura vibrante e ibrida, Paola Masino traccia il profilo metafisico e surreale di un femminismo ante litteram, è una riflessione sull’esistenza vana e superficiale a cui è costretta la donna e sul ruolo che le è riservato dalla società. Studieremo chi è la massaia e le sue scelte, le sue parole, i suoi incontri. Il personaggio narrato da Masino è una donna fatale, rivoluzionaria, a cui viene imposto un vivere civile fatto di regole, credenze, ruoli dal carattere asfissiante. Eppure l’intera vicenda viene narrata con estrema ironia e leggerezza. Il legame con la natura primordiale diventa un luogo in cui trovare senso.
Dal baule esalava un odore di selva e rovine