Il laboratorio si è svolto e si sta svolgendo a Imola, Castel San Pietro Terme, Medicina, Bologna.
Non voglio mica la luna è un laboratorio di ricerca in cui i riferimenti bibliografici ed iconografici appartengono a quel genere che volontariamente viene discriminato: Louise Bourgeois, Paola Masino, Mariangela Gualtieri, Marguerite Yourcenar, Ingeborg Bachmann, Gioconda Belli, Alda Merini, Michela Murgia, Olympe de Gouges, Frida Kahlo, Wislava Szymborska, Goliarda Sapienza, Margaret Atwood.. È dunque fondamentale la fonte di riferimento che mette in moto un processo culturale ad ‘alto quoziente di libertà’. Nel laboratorio, la ricerca si rigenera e si dilata continuamente sfuggendo a categorie produttive. L’attenzione è concentrata sull’attrice stessa che, attraverso il teatro diventa soggetto d’indagine. Il laboratorio è uno spazio vivo, o meglio, una casa dove poter stare, tornare, lavorare, allestire e incontrare; un luogo dove realizzare visioni, immaginare prospettive e costruire relazioni concrete, affaticate, abitate e mai trascurate.
Il lavoro dell’attrice è prima di tutto e più di tutto un lavoro su se stesse.